Vermeer. Il secolo d'oro dell'arte
(published: April 20, 2012)
(published: April 20, 2012)
Scuderie del Quirinale
Rome, Italy
settembre 27, 2012–20 gennaio, 2013
(a cura di Arthur K. Wheelock, Walter Liedtke e Sandrina Bandera)
Quadri di Vermeer in mostra:
La mostra Vermeer, il secolo d'oro dell'arte olandese suscita già grandi aspettative nel breve comunicato che la preannuncia. Vermeer è definito il "massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo", secolo in cui vissero e dipinsero anche Rembrandt e Frans Hals. Ancora nel 1866 Théophile Thoré-Bürger, che lo riscoprì dopo quasi due secoli di letargo e che divenne il suo primo incondizionato ammiratore, si chiedeva: "Ma, dopo Rembrandt e Frans Hals, questo van der Meer è uno dei primi maestri di tutta la scuola olandese?."
Thoré-Bürger, appunto. Nel 1842 mentre visitava il museo dell'Aia, fu colpito da un "paesaggio superbo" e non sapendo a chi attribuirlo, consultò il catalogo. Era la "Veduta della città di Delft, dal lato del canale di Jan van der Meer." Da qui cominciarono le sue ricerche sul pittore, "uno che noi in Francia non conosciamo e che meriterebbe molto d'essere conosciuto." Grazie a questa sua "mania perseverante" per anni affrontò "molti viaggi e molte spese" alla ricerca dei Vermeer perduti. Da allora in pochi decenni cresce la leggenda di Vermeer.
In Italia i quadri di Vermer sono arrivati poco, nonostante viaggino molto.
Nel 1928 per la prima volta due quadri di Vermeer arrivano a Roma nella Mostra di capolavori della pittura olandese tenutasi alla Galleria Borghese ("sotto l'alto patronato di S. M. Il Re d'Italia…comitato d'onore Benito Mussolini, Presidente"). Nel catalogo La ragazza con l'orecchino di perla e La lettera d'amore sono segnalati come "Testa di fanciulla" e "La lettera." La star di questa mostra è Rembrandt definito "ospite agusto e desiderato", che è rappresentato da sedici dipinti. Nel catalogo firmato Arduino Colasanti, Willem Martin, Govert J. Hoogewerff, Achille Bertini Colosso si accenna a Vermeer così: "Grandissimi nella pittura di genere sono due pitture di Delft: Johannes Vermeer e Pieter de Hooch. Il Vermeer raggiunge con la sua tavolozza effetti di smalto che sembrano oltrepassare le possibilità fisiche della materia: i due quadri qui raccolti ne dimostrano tutta la potenza." La mostra con 136 opere supera le aspettative, se gli autori nella seconda edizione del catalogo scivono: "Il concorso dei visitatori, tanto superiore ad ogni previsione, ha permesso che, a sole tre settimane dall'apertura della Mostra, possa pubblicarsi questa seconda edizione del catalogo."
Nel 1951 un Vermeer figura nella mostra di Milano a palazzo Reale su Caravaggio e i caravaggeschi curata da Robero Longhi, che scrive in catalogo: "Il grande pittore di Delft, nato nel 1632, morto nel 1675, è qui presente con un'opera di giovinezza, Diana e le ninfe del museo dell'Aja, che può in qualche modo rendere ragione delle discussioni svoltesi sulla sua ascendenza, sia pur mediamente, caravaggesca attraverso la conoscenza di opere del Gentileschi e, più certamente, della scuola di Utrecht."
Nel 1954 nella Mostra di pittura olandese del seicento tenutasi a Roma e poi a Milano compaiono 187 quadri olandesi. L'intento della mostra è "di portare a diretta conoscenza del più vasto pubblico uno degli episodi più salienti dellla pittura europea del XVII secolo allorché entro i confini della ricca e attivissima nazione olandese, nel breve spazio di tempo di poco più di due generazioni, s'attinsero vette altissime nel campo della pittura." Sulla copertina del catalogo appare L'Allegoria della Pittura (L'atelier, secondo la vecchia denominazione), Questo quadro è reduce da un giro di 18 mostre che dal 1947 al 1953 lo ha portato nei più grandi musei d'Europa e degli Stati Uniti. Infatti gli americani subito dopo la guerra assegnarono il quadro, recuperato tra i tesori di Hitler, al Kunsthistorisches Museum di Vienna, che per graditudine in cambio concesse in prestito parte dei suoi capolavori. Sono esposti in questa mostra anche La Lattaia (La cuciniera) e Diana e le ninfe.
Nel 1956 ancora a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, arrivano La stradina di Delft e La lettera d'amore nella mostra Le XVII siècle Européen. Réalisme classique baroque. Il 5 dicembre sulla terza pagina del Messaggero la mostra è presentata in un articolo a titolo cubitale "La trionfale magia del Barocco nei trecenti dipinti raccolti in Roma." Insieme ai Vermeer ci sono capolavori di Caravaggio, Rembrandt, Velázquez, Poussin, Rubens. Il titolo è in francese perché la mostra è "organizzata dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, sotto l'auspicio del Consiglio d'Europa." Il Consiglio D'Europa è un organizzazione con sede in Francia, a Strasburgo, nata dal desiderio di Winston Churcill di "vedere l'Europa unita in una grande famiglia" e promuove la democrazia, i diritti dell'uomo, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Tra il 1954 e il 1958 sotto gli auspici del C. E. sono organizzate quattro mostre in quattro città europee, Bruxelles, Amsterdam, Monaco, oltre che quella di Roma, per ripercorrere la storia dell'arte storia dall'Europa umanista fino al secolo del rococò.
Da allora fino ad ora in Italia solo quattro mostre hanno presentato in Italia il lavoro di Vermee e ciascua di esse con un solo quadro.
La più bella è quella di Modena del 2006. Vermeer: La ragazza alla spinetta e i pittori di Delft, una mostra curata con attenzione, dedizione, umiltà, rispettando i canoni che traspirano dalla pittura del Maestro di Delft. Tutto si svolge in un'unica sala, ogni pezzo ne richiama un altro. Sono presenti oggetti che ricorrono nei dipinti di Vermeer: due virginali olandesi, alcune mattonelle di ceramica bianca e blu di Delft, una viola da gamba. Da Boston è arrivato la Mezzana, di Dirk Van Baburen, un quadro della collezione della suocera di Vermeer, rappresentato dall' artista sullo sfondo della Ragazza alla spinetta e anche nel Concerto a tre di Boston.
Quasi in contemporanea sempre nell'Aprile 2006 inaugura a Roma la mostra Una Lettera d'amore dall'Olanda: Vermeer a Palazzo Barberini.
Nel 2009 approda a Roma, al Museo del Corso, La ragazza col filo di perle nella mostra Da Rembrandt a Vermeer—valori civili della pittura fiamminga e olandese del '600. Nonostante la mostra sia pubblicizzata con riproduzioni anche sulla carrozzeria degli autobus delle linee Atac, i visitatori fluiscono tranquilli davanti allo splendido dipinto, non ci sono calche e il quadro può essere studiato da chi ne abbia voglia senza dover far posto a un altro interessato.
Nel 2012 a Rimini è esposto uno dei primi quadri del Maestro di Delft, Gesù a casa di Marta e Maria nella mostra da Vermeer a Kandinsky.
ROMA - 1928
Mostra di capolavori della pittura olandese
Galleria Borghese
La ragazza con l'orecchino di perle
La lettera d'amore
MILANO - Aprile-Giugno 1951
Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi
Palazzo Reale
Diana e le Ninfe
ROMA - 1954
Mostra di pittura olandese del seicento Palazzo delle Esposizioni
Diana e le ninfe
La lattaia
Allegoria della pitura
MILANO - 1954
Mostra di pittura olandese del seicento. Palazzo Reale
Diana e le ninfe
La lattaia
Allegoria della pitura
ROMA - Dicembre 1956–Gennaio 1957, Le XVII siècle Européen. Réalisme classique baroque
Palazzo delle Esposizioni
La stradina di Delft
La lettera d'amore
MODENA - 15 Aprile 2006 15 Luglio 2006
Vermeer. La ragazza alla spinetta e i pittori di Delft
Galleria Estense
Donna seduta alla spinetta
ROMA - 27 Aprile–18 Giugno 2006
Una Lettera d'amore dall'Olanda: Vermeer a Palazzo Barberini
Galleria d'arte antica di Palazzo Barberini
La lettera d'amore
ROMA - 11 November, 2008–15 Febbraio 2009
Da Rembrandt a Vermeer. Valori civili nella pittura fiamminga e olandese del '600
Fondazione Roma. Museo del Corso
Donna con collana di perle
RIMINI - 21 Gennaio 2012 –Giugno, 2012
Da Vermeer a Kandisky
Castel Sismondo
Cristo in casa di Marta e Maria
The complete study of Vermeer’s materials, artistry and painting techniques
Jonathan Janson
(painter & founder of Essential Vermeer.com)